Kali è la dea indù della morte, del tempo e del giorno del giudizio. Nel Bengala in passato fu venerata con offerte di sacrifici umani. È spesso associata alla sessualità e alla violenza ed è considerata un'incarnazione della Shakti - energia femminile, creatività e fertilità - e di Parvati, moglie del grande dio Shiva. Il nome "Kali" deriva dal Sanscrito e significa "colei che è nera" o "colei che è la morte". In quanto incarnazione del tempo, Kali divora tutte le cose ma può anche rappresentare la benevolenza di una dea madre. Kali è una delle divinità indù più famose ed ha trasceso i confini culturali per la sua immagine scandalosa e divina. Nella sua meravigliosa simbologia rappresenta al tempo stesso una sfaccettatura iraconda della morte e una misericordiosa come la madre di tutto. Pochi riescono a capire la sua bellezza proprio perché si fermano alla forma e non riescono ad andare oltre; in questo libro approfondiremo questa figura tanto temuta quanto fraintesa.
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